Passatelli
E’ ignoto chi ha inventato i passatelli,
pastosi e saporiti vermicelli.
la formula è banale e presto detta:
in pari quantità, nella ricetta,
pane raffermo e forma grattugiata
con una dose di noce moscata
cui si deve l’aroma e la fragranza
che si diffonde presto in ogni stanza.
L’impasto con le uova amalgamato
viene velocemente lavorato
e quando è pronto e gonfio sul tagliere
va schiacciato col ferro del mestiere.
Proprio col ferro, così non vi sbagliate,
ché, tralasciando lo schiacciapatate,
il passatello avrà il profilo giusto
salvaguardando estetica ed il gusto.
Si tuffa, poi, bollente in un buon brodo,
e in breve il passatello affiora sodo
e quando, ben fumante, sta nel piatto
chi lo rifiuta è sazio oppure è matto.
C’è chi all’impasto aggiunge burro e sale,
provatelo e vedrete, non è male,
ma per farlo fedele al suo passato
col midollo di bue va integrato.
Questo afferma convinta la Schiavina,
esimia luminare di cucina,
convinta che col freddo sia il suo bello
aprire un pranzo con il passatello